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Giornale di Brescia - In un secolo di vita l’Unione ciechi ha dato dignità a chi vive al buio

Nel bresciano sono circa duemila le persone cieche o ipovedenti, la metà è socia dell’Uici

Prevenire non è mai stato così importante.
Per evitare di rimanere nell’ombra ancora prima di aver visto la luce.
O di entrarci, nell’ombra, quando l’età avanza.
Se la prevenzione delle malattie che minacciano la vista è uno dei cardini di due fasi importanti della nostra vita, la prenatale e la vecchiaia, l’attenzione verso chi è cieco (totale o parziale) o ipovedente è sempre fondamentale per permettere a tutti di vivere una vita socialmente equiparata al resto della popolazione, dunque integrata in ogni ambito della vita sociale.
Concretezza.
Un’attenzione che la sezione di Brescia dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti garantisce da cento anni e continua a farlo attraverso azioni concrete.
Un secolo che l’Uici, presieduta da Sandra Inverardi, celebra con moltissime iniziative nelle quali è coinvolta l’intera cittadinanza.
Non a caso la presentazione è avvenuta ieri in Loggia, la «casa» della città, alla presenza della sindaca Laura Castelletti: «L’Unione ci ha aiutato a costruire servizi, a rendere la rete più inclusiva, ad aumentare la conoscenza del problema e a sensibilizzare l’opinione pubblica».
Con lei, oltre alla presidente Inverardi, anche il vicepresidente Alessandro Tornello, il consigliere nazionale, regionale e sezionale Nicola Stilla, il consigliere delegato Gilberto Pozza e Walter Bonardi, primo e unico socio onorario della sezione di Brescia.
Nel Bresciano i ciechi totali, parziali o ipovedenti sono circa 2.100, la metà dei quali iscritti all’Unione.
L’evoluzione.
In un secolo molto è cambiato.
La ricerca scientifica ha registrato progressi notevoli tanto che, oggi, otto patologie oculari su dieci possono essere prevenute.
Come? Sottoponendosi a controlli periodici della vista per permettere la diagnosi precoce, spesso unico strumento per bloccare o limitare gli effetti invalidanti di alcune patologie.
Ma anche la riabilitazione visiva è parte rilevante della cura, perché allevia, attutisce i sintomi e gli effetti di alcune patologie e consente di condurre un’esistenza più libera e dignitosa.
Camper della prevenzione.
«Oggi i ciechi assoluti sono meno che in passato, ma ci sono molti ipovedenti affetti da più malattie, ma anche problemi alla vista causati dalla retinopatia che colpisce alcuni bambini prematuri - afferma Sandra Inverardi -.
La nostra sezione ogni settembre e per anni, attraverso il camper della prevenzione, ha offerto visite gratuite.
Purtroppo, da prima della pandemia, il camper attrezzato non è più uscito perché non riusciamo a trovare oculisti per le visite.
Sappiamo quanto è difficile, per loro, avere tempo anche per questo impegno, ma speriamo sempre di poter riprendere con il nostro camper della prevenzione».
Per i prematuri.
Poi ci sono i prematuri.
La sezione bresciana dell’Unione ciechi è stata la prima in Italia, nel 2006, a istituire un Servizio precoce nella sede di via Divisione Tridentina 54.
Questo grazie all’intuizione del compianto professor Bruno Verri, all’epoca primario della Neonatologia dell’Ospedale Civile e attraverso l’Associazione «Nati per vivere».
«Nel 2006 erano sei le famiglie di bimbi prematuri che si rivolgevano a noi, adesso sono sessanta, alcune anche da fuori provincia - continua Inverardi -.
Nella nostra sede le famiglie, secondo un calendario concordato, trovano un’équipe di operatori formata da neuro-psicomotricisti, psicomotricisti, logopedisti, musicoterapisti, osteopati, fisioterapisti, esperti della stimolazione visiva e basale e istruttori di orientamento, mobilità e autonomia personale».
Gli audiolibri.
Se la sezione bresciana dell’Unione festeggia il secolo di vita, il Centro del Libro parlato fratelli Milani è nato all’interno della sezione cinquanta anni fa ed è stato tra i primi attivi su base nazionale e, ancora oggi, rimane uno dei pochi (ce ne sono sette in tutta Italia) a permettere a chi non vede, o vede male, di ascoltare i libri letti da professionisti e da volontari.
Uno stand dedicato al Centro verrà allestito a Librixia, la Fiera del libro di Brescia.
Il Centro, cresciuto di pari passo con l’evoluzione tecnologica del nostro tempo, dispone attualmente di una banca dati di 25.548 audiolibri disponibili online, distribuiti gratuitamente e in tempo reale a tutti gli iscritti non vedenti e ipovedenti italiani del territorio nazionale e internazionale, e di 21.494 volumi richiedibili a mezzo posta.
Ad oggi gli utenti iscritti al servizio del libro parlato bresciano sono 742.
Dal 2023 le produzioni del centro sono gestite anche dal servizio Alexa di Amazon che permette l’ascolto online di tutte le opere attraverso semplici comandi vocali.
Anna Della Moretta